- SUB PER L'AMBIENTE - |
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2002 - 2005: Progetto Biodiversità Subacquea del Mediterraneo |
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SCHEDA
DI REGISTRAZIONE FRONTE
(.pdf
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SCHEDA
DI REGISTRAZIONE RETRO (.pdf
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IMMAGINI
DI RIFERIMENTO DELLA SCHEDA
SCHEDE INFORMATIVE SUGLI ORGANISMI CENSITI by G. Neto
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In ecologia con il termine biodiversità viene indicato il grado di eterogeneità di un popolamento naturale, in altre parole, quante forme differenti di animali e piante vivono in un determinato ambiente. Un habitat “naturale, inalterato”, ad esempio un bosco, presenta un elevato grado di biodiversità perché in esso vivono molte specie di piante ed animali. Al contrario, un ambiente “innaturale, alterato”, ad esempio un campo coltivato a grano, presenta un basso grado di biodiversità perché ospita una sola essenza vegetale. Quindi il livello di diversità biologica è indice dello stato dell’ambiente. Le attività dell’uomo causano il deterioramento degli habitat e quindi un impoverimento della biodiversità. Il monitoraggio è essenziale per la diagnosi dello stato di salute dell’ambiente e quindi è preliminare agli interventi di gestione equilibrata delle risorse naturali. Se sensibilizzati e coinvolti, i cittadini possono partecipare alle azioni di monitoraggio. I subacquei sportivi, con il successo di alcuni progetti precedenti, hanno già dimostrato la loro capacità ad operare come controllori dell’ambiente marino. Questa ricerca, di durata quadriennale, denominata “Sub per l’Ambiente - Progetto Biodiversità Subacquea del Mediterraneo”, aveva lo scopo di stimare lungo le coste italiane il grado di diversità biologica degli ambienti marini. I subacquei sportivi hanno rappresentato gli operatori della ricerca. Ad essi è stato chiesto di compilare un’apposita scheda di rilevamento in cui venivano indicati gli organismi incontrati nel corso delle immersioni e la loro abbondanza. Fondamentale è la partecipazione di aziende private operanti nei settori del turismo e della subacquea ricreativa. Le agenzie di didattica subacquea afferenti a ADISUB sono state chiamate a sostenere la ricerca sensibilizzando i subacquei alla compilazione delle schede. Indispensabile a tal fine è stato il ruolo sul campo degli istruttori e delle guide, alle quali è spettato il compito di coinvolgere i subacquei mediante briefing pre- e post-immersione. Il progetto è stato sostenuto da ASTOI, l'Associazione dei Tour Operator Italiani e ha visto nella testata di divulgazione scientifica QUARK un canale preferenziale di divulgazione dei risultati. Ricercatori dell’Università di Bologna si sono occupati della elaborazione dei dati per la valutazione oggettiva della qualità ambientale e della divulgazione dei risultati.
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